In questa lezione illustreremo come si dimensiona un Sistema di Evacuazione Naturale di Fumo e Calore secondo la UNI 9494-1.

Dopo aver svolto la valutazione del rischio, stabilita l’altezza libera dal fumo e calcolate la SUT e la SCT si procede con la distribuzione in copertura degli ENFC.

Con tetti con pendenze fino a 20% si installerà un ENFC ogni 200 m2 di superficie coperta, per pendenze maggiori uno ogni 400 m2.

Per pendenze inferiori al 20% la distanza fra gli evacuatori dovrà essere maggiore di 5 m e minore di 20 m.

La somma delle superfici utili degli ENFC di ogni singolo serbatoio a soffitto dovrà essere  almeno pari alla SUT calcolata, salvo l’applicazione di casi particolari. 

Gli evacuatori dovranno essere dimensionati per aprirsi anche in condizioni climatiche avverse, quindi è necessario stabilire i seguenti parametri: 

Parametro SL (xxxx), apertura sotto carico neve: xxx è il carico neve espresso in Pascal dipendente dalla zona climatica dove verrà installato l’evacuatore.

Parametro T (xxx), minima temperatura ambiente: xxx è la temperatura in °C interna dell’ambiente dove verrà installato l’ENFC.

Parametro WL (xxxx), apertura sottoposto al vento: xxxx è la pressione effettuata dal vento in Pascal dipendente dalla zona climatica dove verrà installato l’evacuatore.

Parametro B (xxx), resistenza al calore: dove xxx rappresenta la massima temperatura di funzionamento espressa in °C. 

Parametro Re (xxx), affidabilità: dove xxx rappresenta il numero di aperture garantite.

Scelta la tipologia di azionamento remoto dell’ENFC si procederà con il dimensionamento delle condutture nel caso di azionamento elettrico o delle tubazioni nel caso di azionamento pneumatico.

Saranno posizionati e dimensionati  gli apparati di alimentazione e controllo oltre ai pulsanti  manuali di comando dell’apertura se necessari. Si dovrà coordinare il collegamento con il Sistema fisso automatico di Rivelazione e Allarme incendio se presente e considerato nel dimensionamento.

Dovranno essere descritti i tempi di ritardo all’attivazione che sono dettati dal Piano di Emergenza Interno. 

Per le barriere al fumo si dovranno indicare la tipologia: tende statiche o mobili, di tipo 1,2,3 o 4, l’altezza e la posizione per consentire di creare in caso di incendio i serbatoi a soffitto prestabiliti.

Static Smoke Barriers
Active Smoke Barriers 1 (scendono fino a 2,5 m anche in caso di mancanza di alimentazione o guasto)
Active Smoke Barriers 2 (scendono fino a 2,5 m solo con alimentazione)
Active Smoke Barriers 3 (scendono fina a qualsiasi altezza come ASB1)
Active Smoke Barriers 4 (scendono fina a qualsiasi altezza come ASB2)

Caratteristiche dell’alimentazione ausiliaria interna per ASB2  e ASB4

Classificazione di Temperatura 

D (min) prova a 600°
DH (min) prova con la curva di incendio EN 1363-1

Tempo di risposta per ASB.

Il GAP massimo, ovvero la superficie delle fessurazioni.

Maximum Barrier Permeability, la quantità di fumo che può attraversare la barriera in un ora (m3/h).

Infine predisporre la cartellonistica necessaria al corretto funzionamento del SENFC.

I documenti di progetto dovranno essere redatti da professionista abilitato secondo lo schema descritto nella appendice A della norma UNI 9494-1.